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Come eliminare definitivamente la muffa dai muri di casa?

Le case, da quelle molto vecchie alle nuove costruzioni ultramoderne con tutti i comfort, spesso hanno in comune un fastidioso ospite che appare a volte per motivi differenti e che si manifesta in autunno e per tutto l’inverno.

La muffa può costituire un problema molto serio e assolutamente da non trascurare per la salute e la qualità delle case. Quello che vediamo comparire a chiazze, puntini o sotto forma di lunghe strisciate, non è tutto il corpo della muffa ma solo la sua fioritura, cioè i corpi fruttiferi che sono pronti a emettere nubi di spore che possono contaminare nuovi ambienti.

Le muffe sono un tipo particolare di funghi pluricellulari, che crescono spesso per lunghi periodi attraverso le piccole fenditure e porosità delle pareti senza darci il benché minimo segno di presenza.

Questa forma di vita si nutre di materia organica in decomposizione, oltre che di tracce di sali minerali disciolti e altro, sa essere molto paziente se non ci sono le condizioni per la sua fioritura e altrettanto rapida a farsi vedere da un giorno all’altro.

Se la muffa dei muri non emette spore è infatti pressoché impossibile riuscire ad accorgersi della minaccia, perché tale si tratta. La tua casa può apparire in condizioni perfette e i campanelli d’allarme sono tanti, ma spesso vengono confusi con altro.

Può bastare uno strano odore di chiuso, un po’ di puntolini minuscoli sparpagliati dietro un divano, oppure uno strano segno di umidità per attivare un campanello d’allarme.

Se presa per tempo la muffa può essere un problema risolvibile nel giro di poche ore, ma se inizia a diffondersi in profondità e le sue ife viaggiano infiltrandosi attraverso le crepe dei muri, nelle discontinuità delle bozze di cemento nelle pareti.

Come se non bastasse se le spore riescono a raggiungere oggetti che saranno spostati, come un tappeto o un pio di pantofole in un sottoscala, si corre davvero il rischio di trovarsi la casa invasa dalla muffa, con grossi problemi per la salute respiratoria che vanno da congiuntiviti all’asma, rush cutanei, febbre e dermatiti.

In casi gravi i problemi rischiano di sfociare in vere e proprie infezioni se la muffa riesce ad attecchire nelle mucose, in particolare a livello del naso o nei polmoni.

A cosa è dovuta la muffa in casa?

Questa forma di vita particolarmente fastidiosa in casa è presente ovunque ed è semplicemente impossibile pensare di sconfiggerla senza distruggere tutto l’ecosistema.

Le muffe sono la base della decomposizione della materia organica e quindi fanno parte del ciclo della vita, con spore in grado di restare latenti per anni e ife che si allungano non viste per colonizzare nuovi spazi.

Per noi sono un grosso fastidio, sono funghi che si diffondono in due maniere parallelamente. La prima più lenta è tramite l’estensione delle ife, minuscoli organi simili in qualche modo alle radici di una pianta che strisciano sulle superfici, attraverso le crepe nelle fenditure e persino si avventurano in ambienti potenzialmente sterili e ostili come un telo di nylon, sfruttando ogni particella di nutrimento che incontrano.

Se le ife trovano buone condizioni per la loro crescita e soprattutto se riescono ad avere a disposizione una certa quantità di umidità, ne basta veramente poca, le muffe si possono estendere tantissimo in poche ore.

Le muffe si sviluppano degli ambienti umidi e spugnosi, dove quasi di sicuro riescono a trovare quanto serve loro per sopravvivere e difficilmente si manifestano in ambienti aridi o molto secchi, anche se esistono specie sorprendenti persino nelle sabbie dei deserti.

Non è però sufficiente un semplice spazio umido per qualche ora, perché sono creature che prediligono spazi poco arieggiati dove l’umidità ristagna e le mantiene idratate, ambienti in ombra o penombra o angoli tranquilli.

Spesso si trovano fioriture di muffe dietro gli armadi, sotto i divani o nell’angolo più nascosto in bagno. Sono un classico problema in cucina e negli appartamenti piccoli, soprattutto in quelli molto vecchi realizzati in pietra o mattoni, ma anche in quelli di nuovissima generazione e completamente coibentati la muffa può diventare un problema con cui fare i conti.

I motivi della sua presenza sono differenti. Gli appartamenti vecchi, dal punto di vista delle muffe, semplicemente sono delle grosse spugne in cui è facile l’accumulo di umidità dentro le pareti e c’è sempre qualche molecola organica di cui nutrirsi rimasta appiccicata all’intonaco.

Purtroppo è quasi impossibile riuscire a rimuovere tutta l’umidità, soprattutto quando ci sono risalite dal profondo del terreno al piano terra, la stanza rimane chiusa per lunghi periodi di tempo ed è particolarmente fredda, come una rimessa o una veranda poco esposta al sole, oppure se ci sono lavandini e altri sanitari simili.

Negli appartamenti nuovi, che di solito hanno accorgimenti costruttivi pensati per evitare le risalite di umidità e le infiltrazioni dall’esterno, invece è proprio l’isolamento la fonte principale del rischio di nascita della muffa.

In questo caso, infatti, le pareti non sono traspiranti e le muffe si manifestano negli angoli in cui si accumula l’umidità presente nell’ambiente, perché, per esempio, quella dovuta anche semplicemente alla sudorazione non ha una via di fuga.

I punti tipici sono ad esempio gli angoli del soffitto in cucina, vicino alla cappa di aspirazione o comunque nei pressi della zona dove dove si prepara il cibo. In bagno sono un classico le fioriture nerastre intorno alla doccia o addirittura sul telo, oppure nelle stanze sul retro in penombra o dove non batte il sole.

Per propagarsi le muffe hanno bisogno di penetrare un ambiente e di solito lo fanno attraverso le spore, che sono minuscole e si appiccicano ai capelli, ai vestiti o alle suole delle scarpe, ma che possono anche essere portate tramite oggetti.

Molte specie si diffondono anche attraverso le ife che possono prolungarsi a volte per metri dalla colonia principale e sono invisibili, se non al microscopio.

Anche separate, queste strutture possono riprodursi dando origine a organismi completi e se trovano uno spazio adatto cominciano subito a propagarsi.

Come si uccidono le spore della muffa?

Per quanto adattata a sopravvivere in molti ambienti e a volte decisamente tenace la muffa risulta essere particolarmente sensibile quando viene in contatto con sostanze chimiche che vengono comunemente classificate come fungicidi o antivegetative.

La loro funzione principale è quella di impedire lo sviluppo delle strutture più fragili come le ife, ma soprattutto di disattivare le spore prima che comincino il loro processo di trasformazione e di crescita.

Per questo si impiegano sostanze con un pH fortemente sbilanciato, acido o basico e sali tossici per le cellule dei funghi, ma non per quelle umane, almeno in basse concentrazioni.

Alcuni esempi sono la soda caustica, l’ipoclorito di sodio come la candeggina oppure la varechina, che ne è la forma commerciale ad alta concentrazione, l’acqua ossigenata e gli acidi, che naturalmente non possono essere considerati una soluzione universale, ma che spesso fanno parte della composizione dei prodotti utilizzati per ridurre al minimo la vitalità delle spore.

Ci sono anche tante ricette fai da te che a volte riescono a ottenere successi contro le muffe e le spore, ma si tratta di soluzioni che in molti casi riescono semplicemente ad agire sulla fioritura senza intaccare le strutture più profonde che sono insinuate all’interno delle delle pareti, nelle crepe dei muri pericolose per le abitazioni aperte nel cemento o attraverso le fenditure.

Sono, infatti, piccole intercapedini, anche dietro l’intonaco, il luogo preferito dalle muffe per crescere indisturbate. Mai lasciare che si allarghino e provvedere sempre a restaurare le parti danneggiate.

Da un piccolo danno insignificante o un’apertura nel cemento possono uscire miliardi di spore ad ogni fioritura e spesso, per poca conoscenza di chi lo usa, oppure per distrazione, il fungicida non riesce a raggiungere i punti più nascosti.

Altri agenti che riescono uccidere le spore sono il calore molto elevato, oltre il livello di disidratazione per il quale sono preparate e le sorgenti di raggi ultravioletti, che spesso si impiegano per sterilizzare gli alimenti o l’acqua.

Anche l’ozono, che ha un potere fortemente ossidante e distrugge le loro strutture cellulari è una soluzione interessante contro le spore e quindi la muffa.

Molti dei fungicidi e dei prodotti industriali contro le muffe tendono ad essere piuttosto aggressivi nei confronti di materiali fragili e sensibili, come per esempio i tessuti e gli intonaci, ma il risultato utilizzando soluzioni con un buon grado di penetrazione sono generalmente duraturi.

Se per eliminare la muffa già cresciuta può essere necessario uno sforzo considerevole, infatti, per le spore molto spesso sono sufficienti prodotti spray a bassa concentrazione di principio attivo fungicida.

In molti casi, poi, le sostanze che uccidono le spore restano appiccicate alle superfici e il loro effetto impedisce anche la fioritura della muffa. In base al tipo di trattamento, però, il livello di efficacia cala col tempo, quindi non è detto che anche nel corso di una singola stagione non siano necessari più interventi.

Come prevenirla?

La muffa può manifestarsi molto rapidamente, se ci sono le condizioni di temperatura, umidità e calma, comparendo a sorpresa anche in punti che a prima vista non sembrerebbero a rischio.

Si tratta di una grossa minaccia contro la salute, perché il sistema immunitario reagisce alla presenza delle spore, a volte in maniera violenta, persino con febbre alta e difficoltà respiratorie croniche come asma e polmoniti.

Il fatto è che sotto determinate condizioni la muffa può avere una fioritura velocissima e improvvisa e da un giorno all’altro farsi vedere sulle pareti. La sua presenza visibile in casa, quindi, di solito è dovuta ad una scarsa ventilazione e a troppo umidità, fattori che devono essere tenuti sotto controllo con comportamenti attenti.

In molti casi può bastare, ad esempio, aprire le finestre almeno una volta al giorno per una o due ore per cambiare l’aria, impedendo alle spore attecchire. All’inizio, infatti, sono molto mobili e si disidratano rapidamente, inattivandosi in attesa di tempi migliori.

È di fondamentale importanza anche mantenere l’umidità sotto controllo con l’impiego di un climatizzatore oppure un deumidificatore, elettrico oppure a sali.

In casa è molto utile mantenere la temperatura non troppo alta, altrimenti c’è il rischio di disidratarsi in particolare durante il sonno, ma neanche troppo bassa perché le muffe si attivano quando il clima è, per così dire, autunnale, un po’ come gli altri funghi.

L’igiene generale resta, comunque, il tuo miglior alleato contro la muffa, perché i detergenti, anche quelli meno aggressivi, possono uccidere le spore, mentre scopa e straccio, semplicemente, le allontanano dagli ambienti.

Eliminare le possibili fonti di muffa, come accumuli di umidità, angoli bui e sporchi, crepe nei muri e parti scrostate, oltre a rendere più gradevole da vedere e funzionare la casa o un monolocale, quindi, è un passo necessario per la tua salute e quella dei tuoi cari.

Vivere in un ambiente pulito e senza rischi di muffe ti aiuta a mantenere forti le tue difese immunitarie, evitando di attivare reazioni che potenzialmente rischiano di lasciare strascichi molto gravi, sopratutto se avvengono in soggetti fragili come bambini e anziani, che a volte si trovano a fare i conti con le conseguenze per il resto della vita.