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Coperture in amianto: il pericolo nascosto e le soluzioni per eliminarlo

Articolo scritto con la collaborazione di Federico Pucci – Sistemi & Consulenze

L’amianto e i suoi rischi

L’amianto, noto anche come asbesto, è un materiale che per decenni è stato utilizzato in vari settori, tra cui l’edilizia, a causa delle sue proprietà isolanti e resistenti al fuoco. Purtroppo, con il passare del tempo, si è scoperto che l’esposizione a questo materiale può causare gravi problemi di salute, come il cancro ai polmoni e altre malattie respiratorie. In particolare, le fibre di questo prodotto, quando inalate, possono provocare danni irreparabili ai polmoni e ad altri organi. Per questo motivo, esso è stato progressivamente bandito in molti paesi e si è reso necessario intervenire per rimuoverlo dalle coperture e dalle strutture in cui è ancora presente.

Perché l’amianto è pericoloso?

La pericolosità dell’amianto deriva principalmente dalle sue fibre, che possono essere rilasciate nell’ambiente quando il materiale si deteriora o viene manomesso. Queste fibre, una volta inalate, possono penetrare nei polmoni e causare infiammazioni e cicatrizzazione del tessuto polmonare, oltre a provocare mutazioni genetiche che possono portare allo sviluppo di tumori. Inoltre, le sue fibre sono estremamente resistenti e possono rimanere nell’organismo per lunghi periodi, continuando a causare danni.

L’esposizione all’asbesto è particolarmente pericolosa per i lavoratori che si occupano della rimozione e dello smaltimento del materiale, ma anche per gli abitanti degli edifici in cui è presente. Infatti, anche una breve esposizione alle sue particelle può essere sufficiente a causare problemi di salute a lungo termine.

Come intervenire per rimuovere l’amianto dalle coperture

La bonifica: un processo delicato e complesso

Gli interventi di bonifica dell’amianto sono procedure complesse e delicate, che richiedono la conoscenza di specifiche tecniche e l’adozione di misure di sicurezza adeguate. È fondamentale che queste operazioni siano eseguite da personale specializzato e con l’utilizzo di attrezzature adeguate, per evitare la dispersione dei corpuscoli nell’ambiente e il rischio di esposizione per i lavoratori e gli abitanti delle strutture interessate.

Le tecniche di rimozione e smaltimento dell’amianto

Esistono diverse tecniche di rimozione e smaltimento dei prodotti tossici, che vanno scelte in base alla tipologia di materiale e alle condizioni in cui esso si trova. Tra queste, possiamo citare:

  • L’incapsulamento: questa tecnica prevede la creazione di una barriera protettiva attorno al materiale contenente sostanze tossiche, in modo da impedire il rilascio dei corpuscoli nell’ambiente. L’incapsulamento può essere una soluzione temporanea o definitiva, a seconda delle condizioni del materiale e delle esigenze del caso specifico.
  • La rimozione: in alcuni casi, è necessario procedere alla rimozione completa del materiale. Questa operazione deve essere eseguita con estrema cautela, per evitare la dispersione delle particelle nell’ambiente e il rischio di esposizione per i lavoratori. La rimozione può richiedere l’utilizzo di attrezzature specializzate, come aspiratori dotati di filtri ad alta efficienza (HEPA) e strumenti per la frantumazione e la separazione del materiale di risulta.
  • Lo smaltimento: una volta rimosso, deve essere smaltito in modo sicuro e nel rispetto delle normative vigenti. In genere, il materiale viene imballato in contenitori ermetici e trasportato in appositi siti di smaltimento, dove viene trattato e reso inerte.

Alcune normative per la bonifica

La bonifica è regolamentata da specifiche normative, che prevedono l’obbligo di intervenire in caso di presenza di amianto in edifici pubblici o privati e la responsabilità dei proprietari e dei gestori degli immobili di garantire la sicurezza dei lavoratori e degli abitanti. Tra le norme più importanti, possiamo citare:

Il decreto legislativo 81/2008, che stabilisce le misure di sicurezza da adottare durante gli interventi di bonifica e prevede sanzioni per chi non rispetta tali disposizioni.

Il decreto ministeriale 101/2003, che definisce le procedure per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto e stabilisce i criteri per la formazione e l’abilitazione del personale addetto a queste operazioni.

La legge regionale 23/2000, che disciplina gli interventi di bonifica e di risanamento delle coperture in amianto e prevede incentivi economici per la sostituzione dei materiali contenenti asbesto con altri più sicuri e sostenibili.

Il consiglio, prima di intervenire è sempre quello di accertarsi se esistono normative specifiche territoriali da rispettare.

L’importanza di affrontare il problema delle sostanze pericolose

La presenza di questa sostanza tossica nelle coperture e nelle strutture degli edifici rappresenta un grave problema di salute pubblica, che richiede interventi tempestivi e adeguati per limitare i rischi e garantire la sicurezza delle persone. La bonifica è un processo complesso e delicato, che deve essere eseguito da personale specializzato e in conformità con le normative vigenti.

Sebbene gli interventi di rimozione e smaltimento possano comportare costi e disagi, è fondamentale affrontare questo problema con responsabilità e consapevolezza, per proteggere la salute delle generazioni presenti e future.