“L’amore è eterno finché dura” recitava un famoso film di Verdone ed è la verità. Fino al momento in cui due persone si dicono “ti amo” e con le azioni lo dimostrano, allora tutto va per il verso giusto. Poi, se per caso, uno dei due o entrambi smettono di amare, allora tutto va a precipitare. Ma quali comportamenti aiutano a ritrovare l’amore perduto? Può essere d’aiuto uno psicoterapeuta?
Quali sintomi indicano che c’è una crisi di coppia?
Non è detto che i sintomi emergano spontaneamente. A volte non si vuole notarli per scostarsi dall’argomento, mentre in altri casi sono evidenti.
Generalmente più che le parole (che possono essere anche false) sono gli atteggiamenti a far pensare all’inizio di una crisi. Fra questi i principali sono:
- poco dialogo con il partner oppure dialogo che spesso diventa litigio dopo pochi minuti
- predominio dei pregiudizi e dei lati negativi su quelli positivi
- emozioni principali provate sono indifferenza, tristezza e rabbia
- disinteresse sessuale
- maggior egoismo e minor condivisione
- frequentazioni differenti
- meno gioia nel fare le cose e più senso di costrizione nel farle
Perché può essere un valido aiuto uno psicologo?
Se gli stati d’animo sono quelli elencati e se non si riescono a risolvere i problemi che vessano marito e moglie o i due fidanzati, una buona opzione può essere quella di rivolgersi a un professionista del settore.
Una persona neutra, ma competente in questo campo, può aiutare a uscire dal circolo vizioso nel quale entrambe le persone si sono ritrovate, cercando di scavare nel meccanismo della coppia. Aiuta a comprendere se c’è un motivo che ha portato alla rottura o se si tratta di una somma di cose, oppure se esistono nuovi modi per rinascere, ma si fatica a vederli.
Un terapeuta può estrarre fuori dall’inconscio della coppia i sogni o i bisogni che non vengono soddisfatti e può aiutare a ritrovare l’affetto e l’empatia per il partner.
Psicologi Italia mette a disposizione una serie di professionisti della terapia di coppia per consentire a tutte le coppie smarrite di ritrovarsi e amarsi di nuovo.
Cosa bisogna fare per riallacciare i rapporti in una crisi di coppia
Ma quali comportamenti, suggeriti da una terapia oppure spontanei, possono migliorare l’intesa in una coppia?
Il primo fra tutti è certamente quello del dialogo, del confronto aperto sincero e chiaro. Questo dibattito deve essere sempre sereno e deve essere basato sull’ascolto reciproco.
Se si tratta di trovare un compromesso fra esigenze personali ed egoismo sano, ci deve essere sempre equilibrio da parte di entrambi.
Cercare di trovare nel proprio quotidiano spazi di benessere per la coppia, senza dare nulla per scontato, cercando di darsi da fare per piacere al partner e ricercando momenti intimi o affettuosi.
Nel rapporto con il mondo esterno non bisogna né essere troppo distanti né essere troppo inclusivi. Quindi è buona cosa sapere cogliere gli input esterni, ma va conservata l’identità della coppia.
Il rispetto fra i due partner non deve mancare mai, soprattutto in riferimento alla visione della realtà che ciascuno si crea.
E infine, passo fondamentale è quello di coltivare progetti condivisi per un futuro nuovamente insieme.
Funziona la terapia di coppia?
Dipende ovviamente in che momento si trova la coppia, quale sia il proprio passato e quali obiettivi si pone. A volte se c’è fiducia e volontà da parte di entrambi, il terapista può essere un valido aiuto o collante per riavvicinare la coppia, ma a volte se gli schemi cognitivi non cambiano, il successo non è garantito e magari la coppia deve prendere atto che non ha altra via d’uscita, se non lasciarsi.
Disclaimer: “Questi testi non vanno intesi come indicazioni di diagnosi e cura di stati patologici, pertanto è sempre consigliato rivolgersi al proprio medico curante”.