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L’invenzione del Modulor

Qualche tempo fa abbiamo parlato di Le Corbusier, grande architetto famoso per i suoi 5 punti che hanno cambiato la storia dell’architettura moderna e diventato uno degli architetti più studiati al mondo. Il genio di quest’uomo non finisce qui: all’architettura ha lasciato molto e non solo sotto forma di edifici, ma anche come teorie. Tra i suoi studi è famoso anche per l’invenzione del Modulor.

Valori numerici del Modulor

Il termine Modulor è stato coniato dallo stesso Le Corbusier unendo le parole in francese “module” (modulo) e “section d’or” (sezione aurea). In poche parole il Modulor è una scala di misurazione, alla pari della scala metrica, ma basata sulle proporzioni della figura umana.
Le Corbusier non fu certo il primo a cercare di studiare il corpo umano alla ricerca di proporzione matematiche e geometriche, ma già Leonardo da Vinci, ad esempio, attraverso il trattato De architectura di Vitruvio aveva disegnato il famoso Uomo vitruviano.

Modulor, serie rossa e serie bluLe Corbusier fondò il suo Modulor attraverso l’uso della sezione aurea, una proporzione molto frequente in natura che è riconosciuta come ideale di bellezza e armonia. Seguendo questo principio ha diviso il corpo umano in tre intervalli formati dal piede, plesso solare, testa e le dita della mano sollevata. Questi intervalli formano la serie della sezione aurea.
La prima serie, la serie rossa, è stata pensata in base all’altezza media dell’uomo europeo, ovvero 1,75 metri e parte dal plesso solare (poco sopra l’ombelico) ad altezza 1,08 metri. Questa serie è stata rivista assumendo come altezza media dell’uomo 1,83 metri. spostando l’altezza del plesso solare a 1,13 metri.
Successivamente Le Corbusier ha dato vita ad una seconda serie, la serie blu, poichè gli intervalli nella precedente erano troppo grandi. Nella serie blu il Modulor è disegnato con il braccio alzato misurando 2,26 metri nella versione rivista (in quella precedente era 2,13 metri) e procedendo con il principio della sezione aurea si determinano gli altri valori.
Alla fine il Modulor è completo di due serie con valori che toccano tutti i punti fondamentali del corpo umano.

Attraverso l’uso del Modulor è possibile progettare qualsiasi cosa in architettura in modo tale da rendere armoniosi gli spazi per soddisfare la dimensione umana.
Copertina de ‘Le Modulor’ e ‘Modulor 2’Su questo tema Le Corbusier scrisse due trattati: il primo “Le Modulor” venne pubblicato nel 1948 e il secondo “Modulor 2” uscì nel 1955. Quest’ultimo è il punto d’arrivo di pensieri e riflessioni che l’architetto aveva già applicato ad alcune sue opere architettoniche.
Il Modulor è uno dei fondamenti su cui si basa l’architettura odierna, un punto di riferimento per la progettazione alla scala umana.

Shake Your Mind!

Fonti testo:
– Ernst Neufert, Enciclopedia pratica per progettare e costruire, Editore Ulrico Hoepli Milano, 2009
– Monica Colombo (a cura di), I Maestri dell’Architettura, Le Corbusier, Hachette, Milano 2010