Skip to content

Spumante, come si fa e quali sono le eccellenze italiane

Articolo scritto con la collaborazione di Berevecchio Srls

Lo spumante è un vino effervescente che si contraddistingue per la presenza di bollicine, ovvero anidride carbonica, derivante dalla fermentazione del vino stesso. Questo tipo di vino è molto apprezzato in tutto il mondo, e l’Italia ne è uno dei principali produttori, con alcune eccellenze note a livello internazionale, come il Prosecco, il Franciacorta e l’Asti Spumante.

Esploreremo il suo processo di produzione e le principali eccellenze italiane in questo campo, analizzando le caratteristiche che rendono unico ogni spumante e le tecniche utilizzate per ottenere le bollicine tanto amate.

Lo spumante italiano è prodotto principalmente attraverso due metodi: il classico, noto anche come metodo Champenoise, e il metodo Charmat o Martinotti. Il classico prevede una seconda lievitazione del vino in bottiglia, mentre il Charmat prevede una seconda fermentazione in autoclave, un contenitore a pressione.

Metodo Classico

Il metodo classico è il processo di produzione più tradizionale e prestigioso, utilizzato per produrre alcuni dei migliori spumanti italiani, come il Franciacorta e il Trentodoc. Questo metodo prevede una prima fermentazione, seguita da una seconda lievitazione in bottiglia, durante la quale vengono aggiunti zucchero e lievito (il cosiddetto “liqueur de tirage”) per provocare la fermentazione e la produzione di anidride carbonica.

Durante la seconda lievitazione, il lievito trasforma lo zucchero in alcol e anidride carbonica, creando le bollicine caratteristiche dello spumante. Il processo dura solitamente dai 15 ai 36 mesi, a seconda del tipo di prodotto che si vuole ottenere.

Al termine della fermentazione, le bottiglie vengono sottoposte a un processo di remuage, ovvero una rotazione quotidiana che permette di far depositare i residui di lievito sul fondo della bottiglia. Infine, viene effettuata la sboccatura, ovvero l’eliminazione dei residui di lievito, e viene aggiunto il “liqueur d’expedition”, una miscela di vino, zucchero e eventuali altri ingredienti, per stabilire il grado di dolcezza finale dello spumante.

Metodo Charmat o Martinotti

Il metodo Charmat, detto anche Martinotti in onore dell’enologo italiano che lo perfezionò, è un processo di produzione più rapido ed economico rispetto al classico, e viene utilizzato principalmente per produrre spumanti freschi e fruttati, come il Prosecco.

In questo caso, la seconda fermentazione avviene in autoclave, un grande contenitore a pressione, anziché in bottiglia.

Nel metodo Charmat, il vino base viene miscelato con lo zucchero e il lievito in un’autoclave, dove avviene la fermentazione e la produzione di anidride carbonica. Il processo dura solitamente dai 30 ai 60 giorni, e al termine, il nettare viene filtrato per eliminare i residui di lievito e poi imbottigliato.

Il risultato è uno nettare spumoso, fresco, fruttato e meno complesso rispetto a quello ottenuto con il trattamento classico, ma ugualmente apprezzato per le sue bollicine vivaci e la sua bevibilità.

Eccellenze italiane

L’Italia è famosa in tutto il mondo per la qualità dei suoi spumanti, e tra le principali eccellenze italiane troviamo il Franciacorta, il Trentodoc e il Prosecco.

Il Franciacorta è prodotto nella regione omonima in Lombardia, utilizzando il metodo classico e i vitigni Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco. Si contraddistingue per la sua eleganza, la finezza delle bollicine e la complessità aromatica, con note di croissant, vaniglia e frutta secca. Tra le diverse tipologie di Franciacorta, spiccano il Satèn, caratterizzato da una minore pressione e un perlage più fine, e il Rosé, ottenuto dalla vinificazione di uve Pinot Nero.

Il Trentodoc è uno spumante metodo classico prodotto nella regione del Trentino-Alto Adige, utilizzando i vitigni Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e Pinot Meunier. Si caratterizza per la sua freschezza e la sua mineralità, dovute all’altitudine dei vigneti e al terroir montano. Il Trentodoc è disponibile in diverse tipologie, tra cui il Brut, l’Extra Brut, il Pas Dosé e il Riserva, a seconda del grado di dolcezza e dell’affinamento in bottiglia.

Il Prosecco, infine, è prodotto principalmente nella regione del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, utilizzando il vitigno Glera e il metodo Charmat. Il Prosecco si distingue per la sua freschezza, la sua fruttosità e le sue note floreali, e viene spesso consumato come aperitivo o in abbinamento a piatti leggeri.

Tra le diverse tipologie di Prosecco, spiccano il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, il Colli Asolani Prosecco DOCG e il Prosecco DOC, che differiscono per la provenienza delle uve e il disciplinare di produzione.

Le eccellenze italiane in questo campo sono numerose e variegate, e testimoniano la grande tradizione enologica del nostro Paese e la sua capacità di innovazione e sperimentazione.