La durata dei processi nei tribunali italiani è molto più lunga che negli altri paesi europei. Scopriamo perchè Italia durano tantissimo.
I processi nei tribunali italiani
È il rapporto del Consiglio d’Europa, pubblicato annualmente, a identificare la qualità e l’efficienza nei sistemi giudiziari della CE. Redatto da un’apposita commissione si occupa dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto, fornisce dati precisi in merito alla durata dei processi.
Nell’ultima edizione, riferita a ottobre 2018, veniamo a conoscenza di quanto durano mediamente i processi civili, penali e amministrativi nella penisola, in modo da confrontare la durata con quella degli altri ventotto paesi membri dell’Unione Europea.
I processi civili in Italia
Dal Tribunale, Appello e Cassazione, per attraversare tutti i tre gradi di giudizio, un processo civile in Italia ha la durata di circa otto anni. Sono necessari oltre cinquecento giorni per la conclusione del primo grado in Tribunale, quasi mille per l’Appello e quasi millecinquecento giorni per la Cassazione: un numero molto vicino a tremila, quindi otto anni.
Mediamente negli altri paesi d’Europa la durata è meno di due anni. L’Italia è, quindi, lo Stato europeo dove la durata dei processi civili è la più lunga. Da sottolineare che quasi tutti i processi civili termina con il primo grado oppure il secondo grado, per cui raramente si arriva alla Cassazione.
I processi amministrativi
Leggermente migliore la condizione dei processi amministrativi nella penisola. Si tratta del settore del sistema giudiziario che riguarda i rapporti della Pubblica Amministrazione con i singoli cittadini, di cui ne tutela i diritti. Ad esempio prendete una multa per gli pneumatici e volete fare ricorso, rischiate davvero delle lunghe attese.
Un processo amministrativo in Italia dura circa cinque anni, partendo dal primo grado, il TAR, con una durata di quasi mille giorni, per arrivare al secondo e ultimo grado, il Consiglio di Stato, con oltre novecento giorni.
I processi penali
Sicuramente il campo più rapido della giustizia in Italia è quello riferito al penale. Un processo penale dura mediamente tre anni e nove mesi, arrivando in Cassazione dopo aver attraversato gli altri due gradi di giudizio.
Perchè i processi in Italia durano tantissimo
Leggendo i dati del report del Consiglio d’Europa, l’Italia è il fanalino di coda, rimanendo nelle ultime due posizioni. Dati piuttosto sconfortanti, se pensiamo che per arrivare alla conclusione di un processo civile devono trascorrere minimo otto anni, per un processo amministrativo cinque, mentre per un processo penale quasi quattro.
La responsabilità di tutte queste lungaggini sono da riportare esclusivamente a una burocrazia infinita? Probabilmente sì. A volte quando la giustizia tarda a fare il suo corso oltre un periodo definito “ragionevole” si incorre in un vero e proprio reato ai danni dei soggetti coinvolti nella causa. Per approfondire l’argomento ti consigliamo di leggere attentamente questo articolo oggi sempre più attuale. Infatti, l’articolo 111 della Costituzione Italiana stabilisce che i processi abbiano “una ragionevole durata”.
Molti cittadini italiani sono esasperati e si chiedono perchè lo Stato continui a spendere moltissimo denaro pubblico, tra indagini e impiego di forze dell’ordine per individuare gli imputati. Purtroppo molti reati, per le lungaggini burocratiche e per le motivazioni più disparate, arrivano addirittura alla prescrizione, senza stabilire in via definitiva la colpevolezza oppure l’innocenza degli imputati.
Qualcuno degli addetti ai lavori pensa che sia meglio il sistema giudiziario americano, dove, quando le prove contro un imputato sono schiaccianti, egli preferisce dichiararsi colpevole e patteggiare, pur di ottenere un grosso sconto di pena. Nel Regno Unito, invece, soltanto il dieci per cento degli imputati arriva a sostenere il processo e non esiste la prescrizione della pena. Comunque sia, il sistema giudiziario italiano ha ancora molto da lavorare per snellire sensibilmente i tempi lunghi dei processi.