Skip to content

Differenza tra osteopata e fisioterapista

Per quanto si tratti di due figure professionali ben distinte tra loro, sono ancora tante le persone che confondono il mestiere dell’osteopata con quello del fisioterapista.

Se anche tu sei tra coloro che non conoscono le differenze che esistono tra queste due professioni, sei nel posto giusto.

In questo articolo, infatti, vedremo nello specifico di cosa si occupano un osteopata e un fisioterapista, come intervengono sul paziente e qual è l’obiettivo del loro intervento.

Osteopata e fisioterapista: le principali differenze

L’osteopatia, nonostante non sia ancora riconosciuta in tutto il mondo, ritiene che il corpo umano per funzionare in modo corretto, e poter svolgere tutte le attività quotidiane, deve essere in perfetto equilibrio.

Cosa significa? Tutte le parti del nostro corpo, inclusi i tessuti muscolari e le articolazioni, sono strettamente correlate tra loro e possono essere pienamente funzionanti solo se in assoluta armonia.

Questo equilibrio, però, tende ovviamente a essere compromesso dal passare del tempo e dagli eventi traumatici (sia fisici che psicologici) che segnano la vita di ciascuno di noi.

Ciò comporta, ad esempio, che un tessuto muscolare possa essere particolarmente teso in seguito a un trauma, costringendo quelli vicini a lavorare di più e andare sotto stress.

Per questo motivo, l’osteopata si concentra principalmente sulla struttura ossea e muscolare del paziente, e mette in pratica diverse tecniche di manipolazione (come accade ad esempio per la riflessologia plantare) per trattarle fino a renderle più armoniose, ristabilendo l’equilibrio originario.

È importante sottolineare che, soprattutto nei casi che richiedono maggiore attenzione, al lavoro dell’osteopata segue solitamente quello del fisioterapista. A quest’ultimo, infatti, spetta il compito di rieducare dal punto di vista motorio e muscolare il paziente, aiutandolo a controllare pienamente le sue articolazioni.

Si può dire, quindi, che l’osteopata ha l’obiettivo di riportare in equilibrio la struttura corporea del paziente, mentre il fisioterapista lo educa all’utilizzo ottimale del suo corpo.

Quando rivolgersi a un osteopata e a un fisioterapista

Dopo aver analizzato le differenze a livello teorico tra le due professioni, vediamo nello specifico quando è necessario rivolgersi a un osteopata e quando, invece, a un fisioterapista.

È necessario fissare un appuntamento da un osteopata, quando si avvertono dolori ricorrenti o acuti che riguardano la struttura ossea, ovvero alla colonna vertebrale e alle articolazioni. Si può contattare anche nel caso di lesioni sportive, da sforzo e infortuni sul lavoro.

Il fisioterapista, invece, interviene quando si verificano fratture ossee, lussazioni articolari, distorsioni o c’è la necessità di accompagnare il paziente nella riabilitazione post-chirurgica. Può occuparsi anche di coloro che hanno difficoltà motorie in seguito a patologie neurologiche, tra cui ictus e traumi cranici.

La figura del fisioterapista-osteopata

Nonostante le differenze, l’osteopata e il fisioterapista hanno gli stessi obiettivi: dare conforto al paziente, aiutando il suo corpo a ritrovare l’equilibrio perfetto.

Vista la complementarietà delle due professioni, non è raro imbattersi in professionisti specializzati in entrambi gli ambiti e che rappresentano, quindi, la soluzione ideale per chi vuole essere accompagnato in ogni fase.

Coloro che vivono a Torino, ad esempio, possono chiedere la consulenza di un esperto di fisioterapia osteopatia visitando il sito www.fisioterapiaosteopatia.it.

I professionisti che hanno competenze comprovate nelle due discipline, hanno certamente una visione più ampia del paziente e possono intervenire sia sulla prevenzione di alcune patologie che sulla rieducazione e riabilitazione sia a livello scheletrico che muscolare.

 FONTI
www.humanitas-care.it/news/osteopata-e-fisioterapista-quali-sono-le-differenze/
www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/Differenza-tra-osteopatia-e-fisioterapia.html