Il tema della pulizia, disinfezione e sanificazione di superfici e ambienti è, ormai da diversi anni, di estrema rilevanza.
Spesso, però, c’è ancora molta confusione tra questi tre termini, tanto da essere usati impropriamente come sinonimi.
È importante precisare, quindi, che pulizia, disinfezione e sanificazione sono azioni distinte, ciascuna con un suo ruolo ben definito.
In questo articolo vedremo nello specifico tutto ciò che riguarda la disinfezione, in cosa consiste e come va eseguita.
Cosa si intende per disinfezione?
La disinfezione delle superfici è un’operazione fondamentale per ristabilire le condizioni microbiologiche ambientali entro standard igienici accettabili.
Questo processo è mirato a distruggere o inattivare i microrganismi patogeni presenti sulle superfici, utilizzando agenti chimici come detergenti igienizzanti e/o prodotti biocidi, oppure metodi fisici come il vapore.
Un buon disinfettante per pavimenti dovrebbe soddisfare diversi requisiti:
- essere in grado di contrastare microrganismi patogeni;
- non essere corrosivo o macchiare i materiali con cui entra in contatto;
- avere uno spettro d’azione ampio;
- agire efficacemente anche in presenza di acque dure;
- conservare la sua efficacia anche a basse temperature.
Per le operazioni di disinfezione è indispensabile utilizzare prodotti certificati con la designazione “Presidio Medico-Chirurgico”.
I detergenti che rientrano in questa categoria sono formulati per ridurre significativamente, fino al 99,9%, la presenza di microrganismi patogeni come batteri, funghi e/o virus dalla superficie trattata.
Come fare la disinfezione: procedura
La corretta procedura per la pulizia e disinfezione del pavimento richiede una serie di passaggi accurati.
Inizialmente, è necessario rimuovere eventuali rifiuti organici e inorganici grossolani presenti sulla superficie. Successivamente, si può spazzare a secco con una scopa tradizionale, elettrostatica o con un aspirapolvere della potenza giusta.
In alternativa, è possibile effettuare una spazzatura a umido utilizzando una scopa rivestita con un panno ben strizzato o una scopa “a frange” o “a trapezio” con garze inumidite.
Il passaggio successivo è il lavaggio dei pavimenti con acqua e detergenti appropriati, ad esempio utilizzando Alcor uno sgrassatore e disinfettante certificato.
La scelta dei detergenti dipende soprattutto dal tipo di pavimento da pulire e di sporco da rimuovere.
Dopo il lavaggio, è essenziale lasciare asciugare la superficie, poiché alcuni microrganismi possono morire durante questa fase.
Successivamente, si procede al risciacquo del pavimento con l’aggiunta di prodotti disinfettanti e/o battericidi, a cui segue un ulteriore periodo di asciugatura.
Un pavimento è considerato igienicamente sicuro quando non presenta sporco visibile, la superficie sgrassata, non emana odori sgradevoli e presenta una bassissima carica batterica.
Disinfezione con il vapore
L’impiego del vapore, con temperature superiori ai 120°, rappresenta una valida alternativa per la pulizia e la disinfezione delle superfici.
Il vapore caldo, con la sua azione, scioglie lo sporco, riduce la carica microbica sulle superfici e neutralizza gli odori, senza la necessità di utilizzare detergenti o disinfettanti chimici.
Tra gli aspetti positivi di questa tecnica, ci sono senza dubbio l‘efficacia, la sicurezza e l’eco-sostenibilità. Va sottolineato, però, che il vapore non è adatto ad alcuni tipi di superfici come, ad esempio, il legno, mentre è perfetto per i gestori degli hotel che vogliono pulire a fondo la moquette delle stanze.
In ogni caso, è sempre consigliabile seguire attentamente le indicazioni del produttore riguardo ai metodi più efficaci per la pulizia e la manutenzione delle specifiche superfici trattate.